Auto a gas: meglio il GPL o il metano? – Parte III
III^ PARTE: ASPETTI NEGATIVI E CONCLUSIONI.
PROBLEMATICHE FREQUENTI – Esaminando gli aspetti negativi connessi all’uso del GPL e del metano, è doveroso citare:
• casi di spegnimento motore al minimo;
• esitazioni in marcia;
• mancato passaggio da benzina a gas;
• il potenziale problema dell’usura delle sedi valvole del motore con conseguente bruciatura delle valvole stesse (specie quelle di scarico).
E’ vero che i moderni impianti GPL e metano prevedono strategie di funzionamento a benzina (compresa la fase di partenza a freddo) che dovrebbero minimizzare i rischi di usura precoce guide valvole e valvole, perchè la benzina assicura una certa lubrificazione. Tuttavia, come detto in precedenza, attenendoci alla realtà, si continuano a vedere nelle varie officine vetture nuove bi-fuel, con percorrenze limitate, con le testate smontate perchè le guide valvole sono ormai da sostituire. Questo dimostra che gli accorgimenti adottati non siano ancora del tutto risolutivi. Le Case automobilistiche, per autotutelarsi, prescrivono per le auto bi-fuel, tagliandi più frequenti con registrazione gioco valvole obbligatorio, operazione molto onerosa su certi modelli a doppio albero a camme in testa. La mancata effettuazione di tale operazione costituisce motivo di rifiuto della garanzia contrattuale. Le punterie idrauliche, che auto-registrano il gioco valvole, possono ritardare il problema ma non lo eliminano se le sedi valvole tendono ad usurarsi. E’ un errore ritenere che il problema riguardi solo certi motori di vecchia generazione, alcuni dei quali, anzi, si dimostrano particolarmente adatti all’alimentazione a gas: ne sono soggetti anche motori di recente realizzazione. Del resto, questi motori sono stati progettati e realizzati per funzionare a benzina e solo pochi vengono realmente adattati in origine per il GPL o il metano modificando il materiale delle sedi valvole ed altri componenti.
LIMITAZIONI AL PARCHEGGIO – Un altro problemino riguarda solo le auto a GPL: sono ancora soggette alle limitazioni di parcheggio regolamentate dal decreto del Ministero dell’Interno del twenty two novembre 2002. Questi divieti non riguardano i veicoli a metano, perché questo gas (contrariamente al GPL) è più leggero dell’aria e, in caso di perdite, non si accumula al suolo. La normativa non fa distinzione tra le auto a GPL trasformate e quelle omologate direttamente dalle Case: a tutte consente il ricovero nei parcheggi pubblici soltanto fino al primo piano interrato, anche se comunicante con altri livelli sotterranei. Nei garage privati, però, i gestori possono imporre vincoli più stretti o, addirittura, il divieto di accesso. E la stessa cosa può essere stabilita dai regolamenti condominiali: certo, in questo caso è possibile chiedere la modifica della disposizione, ma occorre convincere la maggioranza dei condomini.
LA GARANZIA A VOLTE SI COMPLICA. MANCA LA TRASPARENZA – Per le vetture omologate a GPL o a metano oppure trasformate dalla rete ufficiale contestualmente all’immatricolazione, la garanzia legale e contrattuale copre anche i componenti dell’impianto a gas e gli eventuali guasti conseguenti all’uso di tale sistema. Invece, nel caso in cui l’impianto GPL-metano sia stato montato successivamente alla vendita del veicolo, i componenti dell’impianto sono garantiti direttamente dall’installatore e dal fabbricante dell’impianto. Però, nel caso di montaggio in post vendita, nessuno risponde degli eventuali guasti al motore derivanti dall’uso del gas (il caso tipico dell’usura sedi valvole, ad esempio), nemmeno se l’auto è ancora coperta dalla garanzia legale o contrattuale della Casa. Anzi, questa è la prima a lavarsene le mani, affermando che si tratta di una “modifica” sostanziale non approvata dal costruttore ed effettuata da autoriparatore estraneo alla Rete ufficiale; anche se, in certi casi, si tratta proprio dello stesso impianto proposto dalla stessa Casa sulle proprie vetture! Uno dei punti dolenti è proprio la carenza di informazione e trasparenza nei confronti dell’utente. Il Codice del Consumo, in vigore in Italia dal 2005, stabilisce che il consumatore venga informato preventivamente sugli eventuali rischi o inconvenienti (noti al venditore/installatore) che il prodotto venduto potrebbe presentare. In tal modo l’acquirente potrà decidere se procedere ugualmente all’acquisto oppure orientarsi verso soluzioni diverse.
CONCLUSIONI – Possiamo affermare che la scelta dell’impianto GPL o a metano dipende molto dalle esigenze dei singoli utenti. Ambedue i tipi di alimentazione presentano vantaggi e svantaggi che vanno valutati attentamente. In ogni caso, la convenienza di tali carburanti gassosi è strettamente legata al basso costo alla pompa rispetto alla benzina e al gasolio.
Un consiglio: se si è già deciso di usare il gas (GPL o metano) come carburante, sarebbe opportuno rivolgere l’attenzione a un’automobile a doppia alimentazione omologata dalla Casa o trasformata prima dell’immatricolazione con un impianto approvato dal Costruttore. Questa scelta offre maggiori garanzie rispetto a un impianto aftermarket circa la piena compatibilità tra i componenti e la risoluzione di eventuali problemi.