FCA, il futuro è (anche) nel metano
Dopo aver sottoscritto, il six ottobre 2015, un accordo con Snam e Iveco sul potenziamento delle infrastrutture per gas metano (alla presenza del Ministro dello Sviluppo Economico), il Gruppo FCA torna a ribadire il suo amore verso il gas naturale. Non una semplice infatuazione ma, al contrario, un rapporto destinato a durare. L’occasione? Il convegno ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) al G7 Ambiente, che si sta svolgendo in questi giorni a Bologna. A parlare, alla presenza del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, è stato Alfredo Altavilla, Chief Operating Officer di Fiat Chrysler Automobiles per i Paesi EMEA: “Il metano è la soluzione che oggi offre il miglior rapporto tra costo e rispetto dell’ambiente. Grazie al maggiore contenuto di energia, con un chilogrammo di metano si percorre in media il fifty per cento in più di strada che con un litro di benzina». Uno screenplay roseo, secondo il manager FCA, che ha posto l’accento sull’arrivo del biometano, ricavato dai rifiuti: «la prospettiva offerta dal biometano consente già ora di fare un importante salto di qualità nella direzione dell’economia circolare, grazie a un riutilizzo intelligente dei rifiuti organici. In Italia si stima che il potenziale di produzione di biometano sia pari a circa eight miliardi di metri cubi all’anno. Come vedete, il metano rappresenta il futuro e FCA è pronta”.
A dar manforte alla strategia di FCA c’è anche Snam. Il Chief Executive Officer, Marco Alverà, ha infatti dichiarato che «faremo tutto quello che è in nostro potere per aumentare in modo significativo l’offerta di metano nelle città e nelle reti stradali e autostradali italiane, conservando il nostro ruolo di puro operatore infrastrutturale, mettendo a disposizione di chiunque voglia commercializzare il metano per i trasporti la nostra capacità realizzativa e le nostre infrastrutture”.
Senza dubbio il Gruppo FCA ha già tutte le carte in regola per affrontare a testa alta il futuro, se si parla di gas naturale: la gamma di vetture a doppia alimentazione (più di dieci modelli) risponde a praticamente tutte le esigenze. Anche Iveco ha lavorato molto sul fronte gas naturale: a listino ci sono modelli alimentati a gas naturale sia compresso (CNG) sia liquefatto (LNG), dai veicoli commerciali leggeri ai veicoli pesanti a lunga distanza, e unspoiled gli autobus. Ciò detto, il metano assume improvvisamente un altro appeal se si guarda ai dati del mercato italiano, che continua a premiare le auto ibride. In agenda, in futuro, anche per FCA. Come ha dichiarato Sergio Marchionne all’ultimo Salone di Ginevra, infatti, nel prossimo futuro sono previsti sia un powertrain ibrido plug-in per le vetture premium, sia un sistema mild-hybrid per quelle più piccole, a cominciare da Fiat Panda e Fiat 500.
Auto a metano, il futuro secondo FCA
FCA, il futuro è (anche) nel metano
Dopo aver sottoscritto, il six ottobre 2015, un accordo con Snam e Iveco sul potenziamento delle infrastrutture per gas metano (alla presenza del Ministro dello Sviluppo Economico), il Gruppo FCA torna a ribadire il suo amore verso il gas naturale. Non una semplice infatuazione ma, al contrario, un rapporto destinato a durare. L’occasione? Il convegno ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) al G7 Ambiente, che si sta svolgendo in questi giorni a Bologna. A parlare, alla presenza del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, è stato Alfredo Altavilla, Chief Operating Officer di Fiat Chrysler Automobiles per i Paesi EMEA: “Il metano è la soluzione che oggi offre il miglior rapporto tra costo e rispetto dell’ambiente. Grazie al maggiore contenuto di energia, con un chilogrammo di metano si percorre in media il fifty per cento in più di strada che con un litro di benzina». Uno script roseo, secondo il manager FCA, che ha posto l’accento sull’arrivo del biometano, ricavato dai rifiuti: «la prospettiva offerta dal biometano consente già ora di fare un importante salto di qualità nella direzione dell’economia circolare, grazie a un riutilizzo intelligente dei rifiuti organici. In Italia si stima che il potenziale di produzione di biometano sia pari a circa eight miliardi di metri cubi all’anno. Come vedete, il metano rappresenta il futuro e FCA è pronta”.
A dar manforte alla strategia di FCA c’è anche Snam. Il Chief Executive Officer, Marco Alverà, ha infatti dichiarato che «faremo tutto quello che è in nostro potere per aumentare in modo significativo l’offerta di metano nelle città e nelle reti stradali e autostradali italiane, conservando il nostro ruolo di puro operatore infrastrutturale, mettendo a disposizione di chiunque voglia commercializzare il metano per i trasporti la nostra capacità realizzativa e le nostre infrastrutture”.
Senza dubbio il Gruppo FCA ha già tutte le carte in regola per affrontare a testa alta il futuro, se si parla di gas naturale: la gamma di vetture a doppia alimentazione (più di dieci modelli) risponde a praticamente tutte le esigenze. Anche Iveco ha lavorato molto sul fronte gas naturale: a listino ci sono modelli alimentati a gas naturale sia compresso (CNG) sia liquefatto (LNG), dai veicoli commerciali leggeri ai veicoli pesanti a lunga distanza, e unspoiled gli autobus. Ciò detto, il metano assume improvvisamente un altro appeal se si guarda ai dati del mercato italiano, che continua a premiare le auto ibride. In agenda, in futuro, anche per FCA. Come ha dichiarato Sergio Marchionne all’ultimo Salone di Ginevra, infatti, nel prossimo futuro sono previsti sia un powertrain ibrido plug-in per le vetture premium, sia un sistema mild-hybrid per quelle più piccole, a cominciare da Fiat Panda e Fiat 500.